In occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori (9 maggio), gli iscritti al Progetto “DisegniAMO il Po” a cura della Prof.ssa Cecilia Prete, hanno riflettuto su quanto il viaggio rappresenti per i volatili, un rito primordiale, talvolta verso l’ignoto, inteso come “spiccare il volo”.
Il detto “partire è un po’ morire”, dunque, non vale per loro che, attraverso lo spostamento, continuano di fatto, a vivere. Le migrazioni, infatti, avvengono per cercare: cibo, clima migliore e condizioni ideali per riprodursi. E’ un fenomeno piuttosto diffuso in natura, poiché migrano non solo i pesci ma anche i grandi mammiferi, gli invertebrati e, naturalmente, anche gli esseri umani e noi del CPIA, lo sappiamo bene!
L’istinto dell’uomo a spostarsi ha contribuito in maniera determinante a fare della nostra specie ciò che è oggi. Nessuna creatura, però, migra con l’impareggiabile grazia eterea degli uccelli che, obbedendo a un richiamo ancestrale, intraprendono viaggi epici, lunghi migliaia di chilometri. Le migrazioni vengono intraprese da numerose specie di uccelli molto diverse tra loro, da quelle più grandi come le gru e le cicogne ad altre che pesano solo pochi grammi. Ognuna di loro adotta strategie peculiari, alcune delle quali davvero sorprendenti. Il rondone comune (Apus apus) è in grado di restare in volo ininterrottamente per tutta la fase di svernamento, in volo dorme e muta perfino le penne. La parula capinera (Stenophaga striata) minuscolo passeriforme con un peso medio di circa 12 grammi, intraprende ogni anno un incredibile viaggio durante l’autunno, sorvolando un tratto di oceano Atlantico di oltre duemila chilometri senza mai atterrare. La sterna artica (Sterna paradisaea) è invece protagonista della più lunga migrazione mai registrata. Questo elegante uccello marino dal caratteristico becco rosso corallo, sorvola infatti l’Atlantico percorrendo circa 96mila chilometri dalla Gran Bretagna al Polo Sud e ritorno. A noi non resta che alzare gli occhi al cielo e guardare ammirati e un po’ invidiosi, questi viaggiatori dell’aria, incapaci di fermarsi troppo a lungo nello stesso posto, con l’istinto mai sopito di spiccare il volo e partire, come i loro avi hanno fatto prima di loro e come i loro discendenti continueranno a fare, se saremo in grado di difenderli.
Nelle escursioni organizzate per ritrarre la natura dal vero, le iscritte al Progetto “DisegniAMO il Po” si sono avvalse anche dell’uso della fotografia, per documentare cieli e acque solcate dagli uccelli, per poi dar vita a disegni e quadri sull’argomento. Di posare come modelli stando fermi… ai volatili proprio non gli riesce! E ritrarli in pochi secondi… non gli rende giustizia 😉 Nei taccuini, quindi, un posto d’onore sarà riservato senz’altro alle rondini e ai rondoni, perché presenza fissa e irrinunciabile anche nelle nostre case. Probabilmente, saranno anche un argomento di studio, al quale dedicare una camminata apposita, per scovare i nidi nel centro storico.
Viviana Arengi, Sinfonia di rondini, 2022
Anche gli iscritti al Progetto “Archivio Rodolfo Soldi” hanno lavorato sul tema degli uccelli migratori, scovando tra le tante opere dell’artista, una tela dedicata alla rappresentazione dei fenicotteri, in acqua. Davvero un’opera interessante, dalle pennellate vibranti e accese.
Rodolfo Soldi, Fenicotteri
Per l’osservazione dell’avifauna migratrice, l‘Italia è un punto privilegiato: un ponte naturale fra Africa e Europa che accoglie circa due miliardi gli uccelli migratori, di ogni forma e dimensione.
Per approfondire il tema, consulta il sito ufficiale della Giornata Mondiale degli uccelli migratori e scopri iniziative, eventi e, nel tuo piccolo, prova ad adottare comportamenti corretti, per facilitare la migrazione. Slogan dell’edizione 2022, ad esempio, è “Abbassa le luci”.
GUARDA QUI il VIDEO per sensibilizzare sull’argomento luci e inquinamento luminoso.