In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente (5 giugno), gli iscritti al Progetto “DisegniAMO il Po” a cura della Prof.ssa Cecilia Prete hanno approfondito il tema 2022: Only One Earth (Una sola Terra), per poter elaborare creativamente questo messaggio. Lo slogan, promosso nel 1972, alla I Conferenza per l’ambiente, indetta dalle Nazioni Unite a Stoccolma, è una verità ancora valida, ben 50 anni dopo! Eh sì, perché questo pianeta è davvero la nostra unica casa e dobbiamo rispettarla e preservarla di più!
Per proteggere e ripristinare questo pianeta, occorrerebbe vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura, puntando su un’azione collettiva e trasformativa La giornata, nel corso degli anni, è diventata la più grande piattaforma globale per la sensibilizzazione ambientale, ma ancora molto c’è da fare, per tradurre in pratica i buoni propositi.
Attualmente la Terra sta affrontando una triplice emergenza:
- CAMBIAMENTI CLIMATICI: l’atmosfera si sta riscaldando troppo rapidamente e l’uomo e la natura non riescono ad adattarsi;
- PERDITA DI BIODIVERSITA’ E NATURA: secondo le stime, 1 milione di specie sono a rischio di estinzione;
- INQUINAMENTO E RIFIUTI: l’avvelenamento di aria, terra e acqua, purtroppo sta peggiorando.
A fronte di queste sfide è necessario cambiare rotta e agire in fretta se non vogliamo che il mancato investimento nella ripresa verde porti a conseguenze come il peggioramento della salute umana, l’aumento dell’insicurezza alimentare e l’aumento della frequenza dei disastri. Un aiuto in questo senso può venire dal rispetto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite che attraverso sforzi nazionali concertati e integrati può portare a soluzioni a beneficio delle persone e del pianeta senza andare a scapito dell’economia. Per proteggere l’umanità è necessario porre un’attenzione permanente e universale a questi problemi perché il futuro di tutti, dipende da questo.
Cambiamenti climatici: secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), per limitare il riscaldamento globale a 1,5° C entro la fine del secolo, dobbiamo ridurre le emissioni annuali di gas serra del 50% entro il 2030. La crisi climatica sta provocando eventi meteorologici estremi che causano la morte e lo sfollamento di molte persone e gravi danni economici. Il metano, il componente principale del gas naturale, è responsabile di oltre il 25% del riscaldamento globale della Terra. Gli investimenti nelle energie rinnovabili possono produrre moltiplicatori economici elevati e rappresentano un passo importante sulla strada della decarbonizzazione.
Perdita di biodiversità e natura: secondo l’UNEP, il degrado degli ecosistemi influisce sul benessere di circa 3,2 miliardi di persone, pari al 40% della popolazione mondiale. Il ripristino del 15% dei terreni convertiti per vari scopi e l’ulteriore arresto della conversione degli ecosistemi naturali potrebbero prevenire il 60% delle estinzioni di specie previste. I sistemi alimentari, che comprendono attività come la produzione, la lavorazione, il trasporto e il consumo, sono responsabili dell’80% della perdita di biodiversità.
Inquinamento e rifiuti: l’inquinamento atmosferico causa ogni anno circa 7 milioni di morti premature e, 9/10 persone respirano aria inquinata. L’inquinamento rappresenta quindi il rischio ambientale più significativo per la salute umana. Per quanto riguarda i rifiuti, è sicuramente la plastica a rappresentare il problema maggiore. Dal 1950 al 2017 sono state prodotte circa 9,2 miliardi di tonnellate di plastica e queste, 7 miliardi di tonnellate sono diventati rifiuti! Se non smaltiti correttamente, i rifiuti di plastica possono danneggiare l’ambiente e la biodiversità.
GUARDA QUI il video a cura dell’ISPRA dedicato alla Giornata Mondiale della biodiversità.