In occasione della Giornata internazionale della Montagna, (11 dicembre), gli iscritti ai Progetti “Catalogazione e digitalizzazione delle opere dell’artista Rodolfo Soldi” e “DisegniAMO il Po”, curati dalla Prof.ssa Cecilia Prete, per la sede del CPIA di Casale, hanno lasciato il loro contributo per dar vita ad alcuni collage tematici. Come avvenuto per la giornata nazionale dell’Albero, di cui si può leggere qui il lavoro svolto, la volontà è stata quella di porre l’attenzione su un soggetto molto caro agli artisti di tutte le epoche, tanto da diventare, per qualcuno, una vera e propria ossessione. É il caso di Paul Cézanne che, totalmente rapito dalla Montagna Sainte-Victoire, dedica a questo elemento, almeno 100 opere a noi pervenute. Incarnazione di forza, bellezza e sfuggenza, gareggia con Lei, in una scalata d’intenti, prima per ritrarla al meglio e poi per esprimere sentimenti ed emozioni, mutando tecnica e stile, (come Lei muta in base alle ore del giorno e delle stagioni), diventando un faro per i pittori “moderni”.
Nonostante gli incontri siano iniziati neanche da un mese, l’equipe che si occupa dell’archivio Rodolfo Soldi è riuscita a “scovare” tra le tante tele del “Pittore dei Clown”, come in città era conosciuto, un quadro molto poetico dove la montagna è un alone dai toni rosei che suggerisce un’alba romantica su un paesaggio collinare. Il team che, invece, si dedica alla catalogazione della flora e fauna del paesaggio fluviale, ha optato per un reportage fotografico, per far emergere la propria montagna del cuore, ritratta tra gite, escursioni o magnifiche “apparizioni” cittadine, quando il cielo è sgombro.
Adorata e temuta dall’uomo di tutti i tempi, la montagna viene simboleggiata e “ricreata” mediante architetture imponenti sin dall’antichità (ziggurat, piramidi, templi scavati nella roccia…), risultando un luogo magico, misterioso, fiabesco, persino divino e sacro, come l’Olimpo degli Dei greci, insegna. Il suo é un potere che attrae e respinge, poiché affascina, annichilisce, stordisce tramite un’immanenza temporale, un’imponenza geologica ed una bellezza morfologica, capace di creare riverenza. Indagata pittoricamente soprattutto nell’ambito della poetica del Romanticismo, ben esprime forze ancestrali, supremazia della natura e spirito di ribellione, che gli artisti dell’800, ricercano.
Di grande ispirazione per i partecipanti dei progetti, é accedere ai contenuti spiegati dall’insegnante, dove ritrovare immagini, letture delle opere, indicazioni tecniche per cimentarsi nella rappresentazione grafica e pittorica di questo soggetto. Come sempre, tra le citazioni preferite dell’insegnante, quelle di Leonardo da Vinci che, scrivendo del Monboso (il Monte Rosa), spiega il colore azzurro del cielo: “Dico, l’azzurro in che si mostra Paria, non essere suo proprio colore, ma è eausato da umidità calda, vaporata in minutissimi e insensibili atomi, la quale piglia dopo sé la percussion de’ raggi solari e fassi luminosa sotto la oscurità delle immense tenebre della regione del fuoeo, che di sopra le fa coperchio”.
E ancora, dice: “Quella montagna distante dall’occhio si dimostrerà di piú bell’azzurro, che sarà da sé piú oscura; e quella sarà piú oscura, che sarà piú alta e piú boschereccia, perché tali boschi mostrano i loro arbusti dalla parte di sotto per essere forte alti, e la parte di sotto è scura perché non vede il cielo. Ancora le piante selvatiche de’ boschi sono in sé piú oscure che le domestiche; molto piú oscure sono le quercie, faggi, abeti, cipressi e pini, che non sono gli alberi d’ulivi ed altri frutti. Quella lucidità che s’interpone infra l’occhio ed il nero, che sarà piú sottile nella gran sua cima, farà esso nero di piú bell’azzurro, e cosí di converso; e quella pianta manco pare di dividersi dal suo campo, che termina con un campo di colore piú simile al suo, e cosí di converso. Quella parte del bianco parrà piú candida, che sarà piú presso al confine del nero, e cosí parranno meno bianche quelle che piú saranno remote da esso scuro; e quella parte del nero parrà piú oscura, che sarà piú vicina al bianco, e cosí parrà manco oscura quella che sarà piú remota da esso bianco” (Trattato della Pittura).
Nell’augurare “buona montagna a tutti”, non resta che provare a ritrarla!
Rodolfo Soldi, Paesaggio con montagne rosa